Anche quest’anno, si ripropone nel territorio bergamasco il cammino di azione e di preghiera ‘40 giorni per la Vita’, che è iniziato lo scorso 28 dicembre (ricorrenza dei Santi Innocenti Martiri) e terminerà il prossimo 4 febbraio (Giornata nazionale per la Vita).
Si tratta di un’organizzazione che promuove iniziative di preghiera,
testimonianza e carità e che riunisce molte associazioni e realtà del popolo pro-life.
Le modalità per offrire testimonianza in difesa della vita umana, soprattutto nelle situazioni di maggior fragilità, sono molteplici.
L’inizio di questo percorso è avvenuto lo scorso 28 Dicembre con varie iniziative: un presidio di testimonianza e sensibilizzazione dei passanti davanti all’ospedale di Treviglio, una affollata celebrazione presso il monastero di Montello con adorazione eucaristica, rosario e messa e, infine, una messa per la festa dei Santi Innocenti Martiri nella Cappella presso l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Alcuni momenti significativi hanno cercato di aggiungere a quest’ultimo evento uno slancio di speranza di cambiamento della cultura di morte, purtroppo molto diffusa nella nostra società. Una speranza che è stata riposta nel Signore con preghiere e digiuni e che darà frutto nella misura in cui il popolo della vita riuscirà a mostrare una via di luce, salvezza e fiducia ad un mondo sempre più pessimista e chiuso nei suoi egoismi.
La vita è un canto di gioia
La messa per la festa dei Santi Innocenti Martiri è stata preceduta da uno spazio musicale per la celebrazione della vita.
Su uno schermo posto vicino all’altare sono stati proiettati videoclip di canti dedicati a temi pro-life. Tutti i brani sono stati composti e interpretati da autrici che condividono gli obiettivi della campagna. La fruizione dei messaggi è stata facilitata al pubblico grazie all’aggiunta del testo alle immagini che accompagnavano i brani musicali.
Successivamente, durante l’offertorio della messa, sono stati portati all’altare grani di rosario sciolti che rappresentano una particolare forma di adesione all’iniziativa. Ciascuno di essi esprimeva l’offerta di un giorno di digiuno da parte di volontari: una rinuncia offerta a Dio per sostenere la causa, rimettendola con un atto d’amore e di speranza nelle Sue mani.
Da segnalare anche la presentazione all’altare di decine di piedini che riproducevano nelle stesse dimensioni quelli di creature nel grembo materno alla dodicesima settimana. Gli stessi piedini sono stati poi offerti a fine messa ai partecipanti, come segno non solo in ricordo della celebrazione, ma anche per sensibilizzare su un fatto: che i fratelli abortiti devono sempre rimanere una presenza nelle nostre coscienze.
Un cammino pieno di vitalità
Oltre agli incontri di preghiera, previsti in ogni giorno di questa campagna, sono da segnalare presidi di sensibilizzazione davanti ad ospedali in cui si praticano aborti e poi testimonianze di vario genere e incontri in cineteatri e parrocchie. È prevista anche la proiezione del film Unplanned, basato sulla storia vera del cammino di pentimento e conversione di una ex dirigente di una clinica per aborti americana. Storia molto ben raccontata attraverso gli occhi della protagonista, che squarcia veli di ipocrisia, presentando la squallida realtà così com’è.
Per maggiori informazioni sull’iniziativa bergamasca e sugli eventi programmati si rimanda al sito https://bergamo.40giorniperlavita.it
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